18 dicembre 2009

Dai, ammettilo

Francesco Rigatelli de La Stampa mi ha dato la possibilità di dire quello che penso di Annozero e di Generazione Zero, lo spazio che conduco. Cioè, proprio con parole mie, scrivendo quello che ho detto io.
Ecco uno stralcio:
Annozero è giornalismo anglosassone, perché fa domande incalzanti a chi detiene il potere. In Italia la maggior parte del giornalismo è di accompagnamento al potere. Quando Santoro mi ha domandato di far parte del programma sapevo che avrei potuto far politica nel modo più alto e cioè con un giornalismo al servizio del cittadino.
Per leggere tutta l'intervista basta cliccare qui.
Ieri, poi, grazie all'intervento di Luca Nicotra, abbiamo anche potuto difendere internet dagli attacchi della maggioranza, in particolare di Renato Schifani, che ha dichiarato che Facebook è più pericoloso dei gruppi extra-parlamentari degli anni Settanta.
Non capita spesso in tv di parlare di libertà digitali e della libertà di espressione in generale. Che Annozero piaccia o meno, almeno di questo bisogna dargliene atto.



10 commenti:

Anonimo ha detto...

Il giornalista non fa e non deve fare politica. Si legga il codice etico dell'ordine dei giornalisti, una delle poche cose valide dell'ordine (e proprio per questo l'unica cosa che non viene rispettata).
Il giornalista deve essere neutrale ed indipendente, non può fare politica.
È consapevole che con questa affermazione lei "sputtana" il programma, dicendo che è un programma politico e non di giornalismo, vero? O forse non le è chiara la distinzione...

Unknown ha detto...

Brava Giulia.. ;-)
Ricordo sempre Giancarlo Siani il quale parlava di giornalisti giornalisti e di giornalisti impiegati.. Oggi l'italia è satura dei secondi, a causa dei quali al paese si occulta la verità di molte cose, anche le più piccole che sono apparentemente irrilevanti, ma che potrebbero essere scomode o fastidiose. Quando invece avremmo bisogno, come il pane, dei primi.. Ce ne sono, per fortuna, ma sono pochi. E sono da difendere strenuamente. In attesa che crescano, con i medesimi valori, italiani di valore. ;-))

Anonimo ha detto...

Il problema è che permettendo alle persone di pensare o capire, si rischia che prima o poi quelle stesse persone possono rendersi conto di quello che succede. Se si fa una tale premessa, le dichiarazioni di Schifani non hanno di cui meravigliarsi.

Credo che fare politica non voglia dire solo votare un provedimento o partecipare a qualche consiglio, ma anche attivarsi, far conoscere, comprendere la politica stessa. In tal senso, a mio avviso, il giornalista è un politico. E poi, al limite, si può condannare il giornalista che fa un uso distorto del suo ruolo, non certo per quello che dice.

Radicale Ignoto ha detto...

@Anonimo
Certamente chi svolge la professione di giornalista deve essere indipendente (soprattutto economicamente) e almeno porsi 3 obiettivi:
1. far conoscere i fatti
2. farsi delle proprie opinioni
3. contribuire al dibattito stimolando opinioni di altri

Se questo è "fare politica" non vedo conflitti con "fare giornalismo".

Poi effettivamente su Annozero il discorso si complica un po'...

Anonimo ha detto...

In che senso per Anno zero si complica un pò?

Rigitans ha detto...

annozero a volte è un non plus ultra del giornalismo televisivo, altre lascia a desiderare, dipende dalle puntate.

quella di ieri la considero importante per alcune puntualizzazioni.

io però direi due cose: troppi politici/politicanti che inquinano il programma(vi ricordate le prime puntate nel 2006 quando solo una fetta del programma era destinata alla parola ai politici?), e poi santoro dovrebbe moderare meglio, perchè c'è qualche furbo che parla sempre molto di più perchè toglie la parola agli altri. Uno dei più dritti ovviamente è Castelli, il geometra Castelli...

Radicale Ignoto ha detto...

@Gianluca
Mah non definirei Annozero proprio "giornalismo anglosassone".

Se da una parte è vero che cerca di esporre fatti e fare domande o che finalmente affronti anche temi che sarebbero ignorati da tv e stampa, la mia impressione è che utilizzi un "metodo" italianissimo.

Direi che si punta quasi tutto su suggestioni e ritmi teatrali.
Aggiungi gli spezzoni a fiction(!), aggiungi il giornalista co-protagonista che fa monologhi, in piedi, senza interruzioni, leggendo direttamente da un libro tenuto in mano come un testo sacro. Aggiungi la confusione del dibattito, le urla continue, gli applausi e le risate a comando.
Beh alla fine non mi pare che possano essere totalmente immuni da chi li critica per qualcosa di simile alla propaganda.
Il danno poi lo fanno a tutti gli spettatori che vorrebbero solo farsi una loro opinione un po' più "sana" e si ritrovano invece a dover fare lo slalom tra tutti 'sti effetti speciali.

pablo72 ha detto...

Bella l'inervista. Pero giulie' ... il ricetto forzaitalianota una volta si regge, la seconda mi sembra gia un po' troppo .

Adios

Anonimo ha detto...

Il problema che il "modello" Santoro è sempre lo stesso...o lo si ama o lo si odia. C'è da chiedersi se quello che dice o fa non sia comunque positivo, rispetto a ritmi più paludati e sinceramente meno concludenti di altre trasmissioni.

Rigitans ha detto...

giulia, proponi a santoro di fare una puntata su berlusconi, il ferimento, le sue difficoltà giudiziarie e politiche e certi video che stanno girando su youtube che pongonod ei seri dubbi sull'accaduto:

http://www.youtube.com/watch?v=G873ZhNE4R8

http://www.youtube.com/watch?v=vWmvrYIKitA

i teleutenti di raidue(canale in mano al centrodestra) devono vedere certe cose, e porsi almeno delle domande.