9 dicembre 2009

E' così come ce la raccontano?

Mi sono trovata a essere implicata direttamente nel terremoto in Abruzzo. Non perché fossi lì, ma per questioni legate alla mia famiglia.
In tv ho avuto modo di vedere la soddisfatta consegna delle chiavi, i frigoriferi nuovi, la faccia sorridente del Presidente. Quello che sento da chi abita a L'Aquila, però, non corrisponde a ciò che sento in tv.
E mi chiedo perché quello che sento da chi abita lì faccia fatica a uscire, incontra un muro di silenzio ancora più alto di quello riservato ad altre notizie scomode.
Ho come l'impressione che su L'Aquila si giochi una partita cruciale per il governo, e che nei calcoli politico-elettorali ci stiano andando di mezzo le persone, quelli nelle tende, ma anche quelli che in città avevano un'attività commerciale e che ancora non solo non hanno visto una lira, ma non hanno proprio avuto un'ordinanza loro dedicata. Se non per dover restituire le tasse ad oggi sospese, si intende.
Chissà come fa uno a pagarle le tasse, se della sua attività sono rimasti solo dei sassi.
Ricevo e pubblico.
Cara Giulia, ti scrivo per tenerti al corrente di alcune distorsioni mediatiche che da ormai 8 mesi vedono come protagonista la mia regione: l'Abruzzo.
Nel disastroso terremoto del 6 Aprile, ho perso una persona cara tra le macerie. Si chiamava Gabriele e aveva 19 anni. Gabri era uno studente modello, era iscritto al primo anno nella facoltà di ingegneria edile. Se n'è andato con altre 28 persone nel crollo della palazzina di via Luigi Sturzo.
Sono successe tante cose durante quei giorni tragici, ho visto la protezione civile far rientrare i ragazzi a casa dopo la prima scossa della sera, ho visto usare i mezzi pesanti per limitare i danni ai siti storici disinteressandosi delle vite umane ancora sepolte, ho visto inspiegabili cordoni armati della polizia e della protezione civile, ho visto un rettore universitario che non ha voluto prendersi alcuna responsabilità, ho visto un sindaco completamente incapace, ho visto la guardia di finanza all'obitorio occultare oggetti ai cadaveri. Ho visto e sentito troppe cose aberranti e ai limiti della decenza.
Subito dopo il sisma il governo Berlusconi, insieme al capo della protezione civile Bertolaso, hanno iniziato una campagna mediatica senza precedenti, basata sulla ricostruzione a tempo record di case prefabbricate da "donare" alle famiglie rimaste sfollate. Il progetto iniziale era quello di dimostrare al mondo intero di quanto fosse capace e risolutivo il governo italiano, ricostruendo delle vere e proprie case in tempi brevissimi e senza l'ausilio di nessun altro paese amico.
Berlusconi ha mostrato ai membri del G8 i danni subiti dalla città. Da lì, molti personaggi pubblici e cariche dello stato hanno visitato la città: Carla Bruni, George Clooney, il Papa, etc. I telegiornali da maggio/giugno hanno iniziato a mandare in onda dei servizi proprio sulla ricostruzione delle case, travisando aspetti tecnici importanti dell'intera vicenda.
Conoscendo personalmente alcune famiglie di sfollati, infatti, mi è giunta voce che in realtà quelle case dovranno essere riconsegnate al governo entro un termine non ancora stabilito, il tempo necessario di rimettere a posto le case giudicate "inagibili".
Purtroppo, credo che la maggior parte di loro non abbia alcun desiderio di tornare ad abitare, per esempio, al quarto piano di un palazzo dopo quello che è successo, anche perché i lavori di neo-agibilità non si sa a chi e spesso anche da chi siano stati appaltati.
Il messaggio che il governo ha voluto far credere tramite i media è che sono state donate migliaia di case.
E' assolutamente falso e a me non sembra giusto passi questo messaggio.
Questi episodi mi riportano indietro di appena un anno e mezzo, quando in piena emergenza rifiuti in Campania, Berlusconi si accollò tutte le responsabilità e dichiarò che avrebbe liberato le città dall'immondizia in poche settimane. Così ci fece credere... Successivamente, però, dopo un'attenta ricerca in rete ho scoperto che il governo ha acquistato un'enorme piana a Ferrandelle (CE), nella quale è stata scavata un enorme buca dove tonnellate di rifiuti ogni giorno vengono costantemente occultati. Da non crederci.
Spero che riuscirai a leggere la mia lettera, ti prego, non seppelliamo un'altra volta tutto. Non lasciateci da soli.
Con affetto e stima sincera.
Marco Galiffa



1 commenti:

Anonimo ha detto...

Ieri alla radio parlavano degli sgravi fiscali per la ricostruzione, in Abruzzo, che non sarebbero più previsti.
Se chi non ha ancora una casa è una vergognosa priorità, mi chiedo cosa è stato fatto o ancora si deve fare per quelle strutture che non sono destinate come "prima casa".
Abbiamo parlato di giornalismo e notizie, possibile che non sia stato mai chiesto a nessun rappresentante del Governo di rispondere a specifiche do0mande sullo stato ATTUALE della ricostruzione in Abruzzo?
In Veneto, quest'estate c'è stata una tromba d'aria che ha quasi distrutto un paese (Vallà di Riese Pio X). E' intervenuto Bertolaso, sembrava una cosa da poco. Ora c'è stata una guerra per recuperare o reperire una parte dei fondi da destinare alla ricostruzione.
Insomma, fin quando disgrazie più o meno grandi, più o meno tragiche sono utilizzate per meri fini elettorali o per un "lefting" di facciata, ci dobbiamo rassegnare a vedere e sentire notizie come nella lettera di Marco