23 gennaio 2010

Il Totò pensiero

Totò Cuffaro, ex Presidente della regione Sicilia, è stato condannato a 7 anni in appello per favoreggiamento aggravato alla mafia e per rivelazione del segreto istruttorio (avrebbe fatto sapere a un boss che erano state installate delle microspie nella sua abitazione, facendo così saltare l'indagine).
Ora, restando salda al principio della presunzione d'innocenza, non verrò tacciata di essere giustizialista se da questo blog mi permetto di contestare l'opportunità politica della reazione di Cuffaro alla condanna.
Il sen. Cuffaro infatti ha subito dichiarato:
Prendo atto però della sentenza della Corte. In conseguenza di ciò lascio ogni incarico di partito. Mi dedicherò, con la serenità che la Madonna mi aiuterà ad avere, alla mia famiglia e a difendermi nel processo, fiducioso in un esito di giustizia.
Lasciando stare la Madonna, che sarebbe meglio non scomodare in questi casi, è interessante rilevare la scissione politica di Cuffaro: lascia immediatamente tutti gli "incarichi di partito", ma col cavolo che si dimette dalla carica di Senatore!
Non per pensare male, per carità, ma sembra che i cittadini siano proprio all'ultimo posto dei suoi pensieri. Cuffaro, infatti, ci tiene a precisare che il suo futuro sarà occupato dalla difesa nel processo e alla famiglia. Ricorda qualcuno. Chissà chi...
Pensare un pochino ai cittadini, alla responsabilità nei confronti di chi lo ha votato, e al fatto che mantenendo quella poltrona rappresenta il paese intero? No, perché uno è liberissimo di dire che è convinto che verrà assolto, e quindi continua ad andare avanti per la sua strada. Ma non ho capito perché se si dimette dal partito non si dimette allora dalla ragion d'essere del partito stesso, cioè la rappresentanza democratica nelle istituzioni!
Sembra quasi che una volta in più questi signori ci vogliano ricordare chi conta veramente nel paese, come se non l'avessimo già capito. Tanto è in Parlamento grazie all'Udc, mica per il libero voto dei cittadini, vista la legge elettorale che ci ritroviamo.
E poi, fatemi fare un'ultima considerazione: ma questa Udc è proprio la stessa per cui il Pd si sta stracciando le vesti per non non far ricandidare Vendola?
Allora siamo in una botte di ferro. A sbarre, si intende.


3 commenti:

Max ha detto...

Cuffaro festeggerà anche questa volta con i cannoli freschi? Io spero che Cuffaro si dimetta, perchè non può rappresentarci al Senato.

brainmover ha detto...

Ebbene sì, è proprio questa l'UDC (dei vari Cuffaro, Volontè ecc). Il PD si sta stracciando le vesti un po'ovunque per allearsi con loro, per il semplice (presunto) motivo che con loro si vincerebbe. Realpolitik in salsa d'alemiana: sporcarsi le mani con qualunque cosa pure di vincere. Anche per questo spero che Emma ce la faccia nel Lazio: tutto l'impianto teorico del "non si vince senza inciuci, non si vince senza la chiesa" ecc andrebbe a farsi (ehm) benedire.

Anonimo ha detto...

Premesso che non continuo a capire come una scelta politica nazionale possa o debba incidere su una competizione locale (ma dove finiscono i programmi di governo, se si npensa solo a mere alleanze necessarie numericamente e semplicemente per vincere?), mi chiedo se l'UDC - a livello locale - sia tutto un cuffarismo o se qualche suo rappresentante merita una sorta di rispetto "preventivo".
Cuffaro non è l'UDC e l'UDC non è Cuffaro. Altro discorso è l'inconciliabilità di temi etici che non dovrebbero essere oggetto di compromessi solo per vincere qualche Regione.
In altre parole, o l'UDC è escluso sempre oppure bisogna necessariamente valutare caso per caso.
Cuffaro dice di dimettersi dagli incarichi di partito, bello sforzo! Dovrebbe allora spiegare cosa intende per rispetto delle sentenze. Mi piacerebbe capire cosa pensa ora Casini o Mannino che si erano dimostrati sicuri dell'innocenza di Cuffaro. Non è una sentenza definitiva, è vero, ma cosa dobbiamo aspettare per rendere più rigorosa la morale politica? Possibile che, in un periodo in cui è beatificato un pregiudicato come Craxi, nessuno - proprio tra i politici siciliani - si possa o si voglia ricordare di figure come Piersanti Mattarella (a proposito, quest'anno ricorreva il 30° anniversario del suo assassinio, qualcuno l'ha ricordato o ha speso qualche parola? Significativo il silenzio in merito quanto l'assordante vociare per le celebrazioni su Craxi) o Pio La Torre? Forse anche questo prova la qualità della nostra classe dirigente, per cui a questa sprata di Cuffaro non c'è più da rimaner sorpresi.