14 aprile 2010

Questa volta non puoi stare a guardare

Architetti figli di architetti: 44%
Avvocati figli di avvocati: 42%
Farmacisti figli di farmacisti: 40%
Tasso di disoccupazione giovanile: 28,2%
Giovani con padre non diplomato che riescono a laurearsi: 10%

Art. 3 Cost. "È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese".

Valgono di più le leggine corporative, che proteggono chi sta dentro e ostacolano chi vuole entrare, oppure l'eguaglianza e il merito sanciti dalla Costituzione?
Alfano cede ai diktat delle prime. Noi ci battiamo per le seconde.

Domani, insieme a Radicali Italiani, manifesteremo contro gli stati generali delle corporazioni perché le professioni siano davvero libere e possano competere tra di loro senza i "privilegi castali" assegnati dallo stato. Il nuovo corporativismo, ancora una volta, si frappone all'interesse della collettività di godere dei benefici della concorrenza in termini di prezzi e di maggiori opportunità di lavoro.

Giovani democratici, Giovane Italia, giovani dell'Italia dei Valori, di Sinistra ecologia e libertà, dei Socialisti, dell'Udc, de La Destra: da che parte state? Di chi dite di voler rappresentare, o di chi ostacola i giovani e fa passare solo i figli di?
E tu, che ti lamenti perché stai fuori e vorresti essere valutato per il merito e non per chi conosci, domani sarai dei nostri?

E' la battaglia di tutti. Anche la tua.

Giulia Innocenzi
Annalisa Chirico
Studenti Coscioni

[L'appuntamento è per domani giovedì 15 aprile alle ore 10 in piazza Cairoli (via Arenula) nei pressi del Ministero della giustizia]


17 commenti:

Max ha detto...

Ci manca anche la classe dei politici figli dei politici... Comunque, non credo che una semplice manifestazione possa risolvere questo problema.

Giulia Innocenzi ha detto...

E il silenzio, invece?

Sandokan ha detto...

Ok la protesta - ma quali solo le proposte concrete che permetterebbero al *virus* della meritocrazia di attecchire finalmente anche in italia?

Sandokan

Giulia Innocenzi ha detto...

Per quanto riguarda le professioni: abolizione degli ordini.

Anonimo ha detto...

Buongiorno

sono una giovane aspirante giornalista che con fatica sta cercando di farsi spazio in questa professione. Mi vengono proposte dagli editori o chi per loro cifre scandalose per un articolo (anche 4 euro lorde) ben consapevoli che, se io dirò di no, ci sono altri più ricattabili o più "bendisposti" a farsi sfruttare che direbbero di sì.
Va bene (...) essere contro le tariffe minime, cosa proporreste però per i casi come il mio che oramai sono la maggioranza tra i collaboratori pagati a pezzo dai giornali?
Come si fa ad impedire una cosa del genere visto che attualmente è legale e legittimo proporre ad un lavoratore un' elemosina invece che una paga congrua?
Tiziana

Unknown ha detto...

Non penso aiuti ad introdurre la meritocrazia in italia - in any significant way.

Tuttavia sono d'accordo con l'abolizione degli ordini dato che sono inutili al giorno d'oggi.

sandokan

Giulia Innocenzi ha detto...

Cara Tiziana,

Propongono a te tariffari da ridere, perché chi è dentro, ben protetto, e magari con poco merito, ha molto più di te.

Il sistema dovrebbe far sì che la remunerazione sia dipendente dal merito della persona. Finché dobbiamo sostenere i costi del mantenimento di chi non lavora ma è protetto, tu continuerai a essere sottopagata. E così chi sta fuori.

Anonimo ha detto...

Forse sono un po' pessimista, ma intanto non auspico che vengano tolti dei diritti a chi già ce li ha per dare a me quelli minimi. Preferisco lottare perchè tutti quelli che lavorano ( e se lavorano evidentemente il loro lavoro serve) abbiano la possibilità di campare tranquillamente con il proprio mestiere.

Poi ecco questo "cambiamento di sistema" (perdonami ma forse è un concetto un po' nebuloso, almeno per me)chi perchè come e soprattutto quando potrà attuarlo? E nel frattempo che facciamo? Continuamo a permettere a editori senza scrupoli di sfruttare chi è disposto a tutto per la disperazione in cui si trova (visto che possibilità di scelta in un mercato del lavoro asfittico non esiste)? Io penso che sia giusto prevedere dei tariffari minimi che, come il minimo sindacale delle buste paga, impedisca ai furbi di sfruttare i lavoratori. Anche perchè non ho mai creduto alla balla che lavoratore autonomo e datore di lavoro sono sullo stesso piano nel momento della stipula del contratto (così come sembra illudersi il nostro codice civile cui solo è rimandata la gestione di queste controversie).
Tiziana

Giulia Innocenzi ha detto...

@Tiziana: quello di cui tu parli è la legalità, che è concetto ben diverso dall'eccessiva regolamentazione. Con le tariffe si farsa il mercato.
Tutta la società è costretta a pagare i costi delle tariffe minime degli avvocati, notai, etc., che nel frattempo sfruttano i giovani facendo fare loro pratiche gratis.
Le tariffe minime non sono quelle che vengono date al lavoratore, che lì è ben altra cosa, già regolamentata dal legislatore.
Tu vieni pagata pochissimo proprio a causa di questo sistema ordinato, per cui te che non hai garanzie e sei fuori sei sfruttata.
Le tariffe sono un peso per la società, per i giovani e per chi sta fuori, e farsano la concorrenza.

L'Esorciccio ha detto...

Gli ordini hanno senso se sono trasparenti e non in mano ai soliti notabili.
Toglierli di mezzo, specie per certe professioni (penso ai medici) è improponibile.
Le percentuali da te elencate sono frutto dello scarsissimo investimento nella formazione superiore e nella ricerca (in realtà anche la formazione tecnica-professionale è stata e viene tutt'ora smantellata).
In Italia ci sono pochi laureati: bisogna agevolare l'università ai meritevoli (le borse di studio sono animali rari in Italia), migliorare le strutture universitarie (chiudendo le università-feudo proliferate negli ultimi 10 anni) e costruire alloggi per fuorisede. Solo che così si va contro al cartello dei palazzinari,degli affitti in nero e dei baroni universitari...
E quindi figurarsi se si fa qualcosa...
Nel frattempo l'unica cosa che si fa è propaganda e chiacchiericcio.

simone&m ha detto...

L'immobilità sociale è anche dovuta alle notevoli difficoltà nello start-up imprenditoriale che c'è in Italia (siamo dopo la 70° posizione nella classifica mondiale).
Sicuramente una semplificazione delle procedure porterebbe ad un calo di numerosi punti.

socialista eretico ha detto...

credo che anche formalmente LaDestra stia con le corporazioni.

gli altri a parole, su per giù come i Radicali, per la mobilità sociale.

Fabrizio ha detto...

Torno adesso da un viaggio di lavoro e rimane poco tempo. Anche io ho il pallino delle professioni libere. Questo è un governo medioevale. Le tariffe minime sono un insulto, la professionalità centra niente. Pubblicizzo un pò la manifestazione ... in giro per quello che si può a quest'ora.

blogus ha detto...

Aggiungo che la classe politica è quasi presa pari pari dai liberi professionisti (non so quanti avvocati "intasano" il parlamento, e non sono certo gli avvocati delle vittime dei morti sul lavoro, spesso sono gli avvocati dei potenti, se non dei camorristi - vedi Pecorella/Taormina..).
E' ovvio che una classe politica così composta scrivono leggi su misura per loro, ecco perchè ancora una volta, oltre alle liberalizzazioni e alla lotta contro le corporazioni, abbiamo bisogno anche di una legge sui CONFLITTI DI INTERESSE, di ogni genere, altrimenti le lobby organizzate avranno sempre la meglio.
Auguri quindi per la manifestazione che spero di sentire presto su Radio Radicale, magari tra una replica di un comizio di Pannella del 1877 e un suo intervento del 1934 .. : )

Saluti

corrado ha detto...

d'accordo in gran parte con esorciccio. non basta dire togliamo gli ordini.serve una controproposta.non si può buttare il bambino con l'acqua sporca, perchè negli ordini qualcosa di buono comunque c'è. le percentuali che riporti, messe così, comunicano lo stesso messaggio demagogico tanto deprecato altre volte. non credo, ad esempio, che in italia un figlio di operaio che voglia fare il medico, non possa per colpa degli ordini ;)

Anonimo ha detto...

Concordo pienamente con il post!

Io sono figlio di un ingegnere edile, avrei potuto fare la stessa strada di mio padre e avrei avuto accesso ad uno studio già avviato.
Però ho scelto di fare quello che più mi piace, che è l'informatica. Vedo il mio futuro un po' incerto, però credo che è il momento di smetterla con le caste, di tutti i generi!

I giovani devono essere liberi di poter sognare e ottenere il futuro che vogliono!

Tantissimi complimenti per l'iniziativa!

L'Esorciccio ha detto...

E' meglio chiarire un aspetto: essere per gli ordini "riformati" non significa tifare per i prezzi minimi.
L'iscrizione all'ordine fornisce un controllo sulla qualità e sulla professionalità (almeno ex post: medico che ha comportamenti irresponsabili=> radiato).
Ma questo non ha nulla a che vedere con le tariffe minime...anzi.