6 aprile 2010

Rivoluzione liberale (con muffa)

Il paese è bloccato, e con la crisi si è accentuato ancora di più un'emergenza che rischia di penalizzare un'intera generazione: i giovani non riescono a entrare nel mondo del lavoro. Chi è dentro cerca di difendersi da chi sta fuori, arroccandosi in privilegi e in barriere insuperabili.
Il ministro Alfano risponde all'emergenza e convoca gli stati generali delle professioni.
Ecco la visione di Angelino sulle riforme da affrontare:
L’abolizione delle tariffe minime, senza dare alcun beneficio ai cittadini, ha tutelato i più forti. Ed in generale ha danneggiato i professionisti italiani.
Ah sì? Ma di che professionisti italiani stiamo parlando? Quelli che attraverso una libera concorrenza emergono per qualità e competenza, oppure quelli che hanno bisogno di tutele corporative per approfittare della rendita di posizione?
Quello che bisogna garantire sono prestazioni efficaci e tariffe che siano semplici, comprensibili, eque e trasparenti. Sul come raggiungere questo obiettivo avremo modo di discutere. Ma lo faremo con regole moderne, al passo con la globalizzazione dei mercati.
Giusto Angelino, siamo tutti con te! Regole moderne e al passo con la globalizzazione! Forse, però, la tariffa minima ricorda più il Medioevo che non i grandi studi legali americani... Non sarebbe il caso di ripensarci? Consigliata la visione di Ally McBeal, potrebbe essere istruttivo.
Ascolterò le voci di tutti gli ordini e dopo un’attenta analisi proporremo delle riforme che siano in grado di tenere insieme la dignità ed il prestigio delle professioni insieme agli interessi del singolo cittadino. Come già abbiamo fatto per l’avvocatura.
Però Angelino, se per proporre le riforme ascolti "le voci di tutti gli ordini", e manco una di quelle dei consumatori, mi sa che prendiamo la strada sbagliata...
Con il finto intendimento di proteggere i cittadini le lenzuolate hanno penalizzato i professionisti italiani. E questo è un mondo che va rispettato, non punito. Perché è composto da oltre un milione di lavoratori che contribuiscono in modo decisivo a costruire la ricchezza del Paese.
Angelì, dimoselo: so' voti...
L’intenzione è di togliere tutte quelle regole che non servono ma creano solo ostacoli alla libertà e alla crescita dei cittadini, [perché] la democrazia non è una serie di divieti e di obblighi tra i quali fare slalom.
Uffa: una volta che dovreste dire che la sovranità è del popolo, che è quello che vota, non lo dite...
Perché non chiedete ai cittadini cosa pensano degli "ostacoli alla libertà" [dei professionisti]? Potremmo allestire dei bei gazebi in tutta Italia per consultare il popolo. Oppure il Berluska potrebbe aprire una chat su Facebook.
Angelino, l'impressione è che parliamo di libertà e di professionisti diversi.
La libertà che intendiamo noi è quella di concorrere a pari condizioni nella stessa professione, e non per quelli che lo studio ce l'hanno già, magari ereditato dal padre o addirittura dal nonno, ma per chiunque abbia il merito e la competenza per farlo.
Siamo sovversivi, me ne rendo conto.



2 commenti:

LC ha detto...

Parlano di globalizzazione e magari non hanno mai nemmeno letto Thomas Friedman (e dire che si legge facile...)

Se si volessero fare riforme in line with globalization trends, basterebbe abolire tutti gli ordini. It's that simple.

Anonimo ha detto...

ecco cosa accade per astensione del 40% dei votanti. Anche chi non ha più referenti politici come i vecchi del PLI possono guadagnarsi il diritto ad una marchetta bella e buona.
Ma come l'avranno impostata la campagna elettorale quelli del PDL. Intendo: questa è una sparata sporadica o siamo difronte alla cima dell'iceberg. Cara Giulia con alfano di mezzo non credo si possa parlare di muffa ma di qualcosa di più solido.
Ps un saluto affettuoso alla sorella di Chucchi alla quale il ministro ha promesso giustizia.